lunedì 27 maggio 2013

Risotto alla nocciola

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, 
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
                                                     (Erri De Luca)


Considero buono....questo risotto!








Ingredienti
(per due persone)

1/2 cipollotto
200 gr riso carnaroli
2 zucchine bianche piccole
1/2 bicchiere di vino bianco secco
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di mascarpone
50 gr nocciole tostate e pelate
q.b. brodo vegetale
sale
olio evo


Procedimento

Tritare finemente le nocciole e unirle al mascarpone e al parmigiano.
In un tegame far scaldare due cucchiai d'olio. Aggiungere il cipollotto tagliato finemente e far soffriggere qualche istante. Aggiungere il riso, far tostare, sfumare con il vino. Aggiungere il brodo vegetale e portare a cottura. Aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco e mantecare con la crema di nocciole.
Servire caldo decorando con qualche nocciola tritata grossolanamente.
Buon appetito!






venerdì 24 maggio 2013

Biscotti ai semi di vaniglia e di papavero

Figli della TV

Intenta ad aiutare nei compiti R. 8 anni, terza elementare e P. 11 anni, prima media.
Studiando il lago con il più piccolo, leggiamo che....
"Se non è inquinato dagli scarichi delle industrie si può anche pescare".
"Altrimenti", aggiungo io esagerando un pò, "si pescano pesci fluorescenti, con tre occhi, due teste..."
"Ma non esistono!" dice il più grande scoppiando in una fragorosa risata.
"Certo che esistono!" risponde il piccolo, quasi offeso dalla risata. "Non vedi i Simpson?!"
Io resto basita, ma gli occhioni del piccolo che mi guardavano in cerca di conferma....mi hanno fatto tenerezza.


E una poesia....

Se il bambino vive nella critica,
impara a condannare.
Se vive nell'ostilità,
impara ad aggredire.
Se vive nell'ironia,
impara la timidezza.
Se vive nella vergogna,
impara a sentirsi colpevole.
Se vive nella tolleranza,
impara ad essere paziente.
Se vive nell' incoraggiamento,
impara la fiducia.
Se vive nella lealtà,
impara la giustizia.
Se vive nella disponibilità,
impara ad avere fede.
Se vive nell'approvazione,
impara ad accettarsi.
Se vive nell'accettazione e nell'amicizia
impara a trovare l'amore nel mondo.


                                     (Doretj Law Nolte)


....e i biscotti che c'entrano? ....sono buoni!










Ingredienti
(per due teglie)


 250 gr farina
125 gr maizena
1 cucchiaino di lievito in polvere
125 gr burro 
150 gr zucchero
2 uova
1 baccello di vaniglia
1 cucchiaio di semi di papavero
q.b.

Procedimento

Setacciare la farina con la maizena e il lievito in una ciotola. Incorporare il burro e mescolare fino a ottenere un impasto granuloso. Unire lo zucchero, le uova, i semi di vaniglia e di papavero.
Mescolare velocemente tutti gli ingredienti e formare con l'impasto una palla. 
Coprire con della pellicola e tenrere in frigo per 30 minuti circa.
Trascorso il tempo riprendere l'impasto e stenderlo sul piano infarinato fino allo spessore di 5 mm.
Ritagliare i biscotti della forma desiderata e metterli sulla teglia coperta di carta forno. 
Passare in forno caldo a 190° per 15 minuti o comunque fino a quando non saranno dorati i bordi.
Farli raffreddare bene prima di servire.
Buon appetito!




martedì 21 maggio 2013

Risotto alle fragole


(...)
Io conosco
la mia vita e
ho visto il mare
e ho visto
l’amore da
poterne parlare
ma nelle notti
di maggio non
puo’ bastare
la voce
di una canzone per
lasciarsi
andare

(...)

(Fiorella Mannoia, Le notti di maggio)

E a maggio sulla mia tavola non può mancare almeno una volta...il risotto alle fragole.
Lo faccio da quando ero bambina...o meglio lo faceva la mia mamma, e io l'ho "ereditato".
Insolito, apparentemente...imprevedibile, dalle consistenze e dal gusto indescrivibile.
Provare...per scoprire!








Ingredienti

(per due persone)

1/2 cipollotto
200 gr riso carnaroli
250 gr fragole
1/2 bicchiere di vino bianco secco
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale
olio evo
1 noce di burro
q.b. brodo vegetale



Procedimento

Lavare ed asciugare le fragole. Dividerle in due parti: una parte frullarla e l'altra tagliarla a pezzettini.
In un tegame far scaldare due cucchiai d'olio. Aggiungere il cipollotto tagliato finemente e far soffriggere qualche istante. Aggiungere il riso, far tostare, sfumare con il vino. Aggiungere le fragole frullate. Far asciugare un po', poi aggiungere il brodo vegetale e portare a cottura. Aggiustare di sale.
Togliere dal fuoco e mantecare con il burro, il parmigiano grattugiato e aggiungere una parte delle fragole tagliare a pezzettini.
Servire caldo decorando con le restanti fragole.
Buon appetito!



venerdì 17 maggio 2013

Focaccia pugliese



Il pollice vuol fare una focaccia.
L’indice pronto la farina setaccia.
Il medio fa la pasta e la lavora,
e l’anulare la focaccia indora.
Ma restano i fratelli a bocca asciutta
che mignolino se la mangia tutta.
(R.Rossi)

Omaggio alla mia terra d'origine...





Ingredienti
(per tre teglie tonde)


500 gr farina (+ 100 gr circa per il tavoliere)
100 gr semola rimacinata di grano duro
2 cucchiai di olio evo
50 gr strutto
200 gr patata lessa
10 gr sale
250 gr acqua tiepida
50 gr latte
6 gr zucchero
25 gr lievito di birra


per guarnire


focaccia bianca

q.b. sale grosso
olive verdi condite piccanti



focaccia rossa

q.b. origano
4 cucchiai di salsa di pomodoro
q.b. sale
q.b. olio evo


focaccia "pizza"

4 cucchiai di salsa di pomodoro
q.b. olio evo
q.b. sale
200 gr mozzarella


 Procedimento


Mettere le farine sulla spianatoia e creare un cratere. Mettere nel centro lo strutto, l'olio, il sale, lo zucchero e la patata lessa schiacciata. Cominciare a mescolare con una forchetta e cominciare ad aggiungere il lievito sciolto in un composto di acqua e latte intiepiditi.
Continuare a mescolare con la forchetta e poi passare ad impastare con le mani.
Se necessario utilizzare un po' di farina per il piano di lavoro. Impastare con le mani fino ad ottenere un impasto morbido e anche un po' appiccicoso.
Coprire con un canovaccio ed una coperta e lasciare lievitare per circa 2 ore.
Trascorso il tempo, riprendere l'impasto e staccandone  un pezzo con le mani trasferitelo nella teglia unta d'olio e sempre con le mani allargatelo e stenderlo. Se l'impasto si appiccica tanto alle mani bagnatele con acqua. Coprite la teglia con il canovaccio e la coperta e lasciate lievitare ancora 1 ora.
Accedere il forno a 250° e portate a temperatura.
Guarnire le focacce.
Per quella bianca, mettere le olive con le dita in profondità, condire con una mistura di acqua e olio da spargere con le mani e cospargere con del sale grosso.
Per quella rossa cospargere la salsa di pomodoro con il dorso di un cucchiaio, condire con un filo d'olio, sale e origano.
Per quella "pizza" cospargere la salsa di pomodoro con il dorso di un cucchiaio, mettere la mozzarella tagliata a dadini e lasciata asciugare un po' su un tovagliolo di carta, e condire con un filo d'olio e sale.
Passare in forno per 20 minuti circa o comunque fino alla doratura desiderata.
Servire calda. Ottima anche fredda.....





























Buon appetito!






mercoledì 15 maggio 2013

Polpette di formaggio


- Da quando era bambino Flint Lockwood sognava di essere un inventore famoso, ma il problema era che le sue invenzioni tendevano ad essere... un po' insolite... ma un tipo come Flint non si arrende mai e poi mai e un giorno fece una scoperta incredibile...
- Trasmutazione dell'acqua in cibo, circuito energetico.... siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Questo cambierà ogni cosa...

Quindi...se avete fame di adrenalina e siete ghiotti di avventure preparatevi ad essere serviti....
piovono polpette!
                                                                                                                                (dal film "Piovono Polpette" di Phil Lord)










 

Ingredienti
(per due persone)


200 gr ricotta
200 gr gorgonzola
200 gr pane raffermo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio semi di papavero
1 cucchiaio semi di sesamo tostati
1 uovo
q.b. sale
q.b. pangrattato
q.b. acqua
q.b. olio evo


per accompagnare

200 gr carote
10 gr burro
q.b. sale
q.b. timo secco
20 gr gorgonzola
2 cucchiai panna fresca
2 cucchiai latte



Procedimento

Mettere il pane in ammollo con poca acqua per qualche minuto. Strizzarlo bene e metterlo in una ciotola. Aggiungere la ricotta, il gorgonzola, il parmigiano, l'uovo, i semi di papavero e di sesamo. 
Aggiustare di sale e amalgamare bene. Formare delle polpettine con le mani. Passarle nel pangrattato.
Metterle su una teglia, irrorare con in filo d'olio e passare in forno caldo a 180° per 25/30 minuti fino a doratura.
Per accompagnare, lavare e pelare le carote. 
Tagliarle a bastoncino e lessarle in un tegame con dell'acqua per 7 minuti.
Scolarle e saltarle per qualche minuto in una padella con il burro e il timo.
In un tegamino mettere il gorgonzola, il latte e la panna. Far scogliere e tenere al caldo.
Servire le polpettine calde accompagnadole  con le carote e la salsina al gorgonzola.
Buon appetito!































Con questa ricetta partecipo al contest  del blog Love Cooking "Quick & Easy":




e al contest "Pret à manger" del blog Ricette Sbagliate:



lunedì 13 maggio 2013

Biscotti di pasta sablè...salè




"Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze".
                                                             (Paul Valéry)
Disse lo zucchero incontrando il sale.
E incamminandosi verso il forno invitarono il burro ad unirsi a loro.
La farina, poco distante, imbiancò la strada. Fece appena in tempo.
Acqua, piovve dal cielo.


E' lunedì.....un po' di dolcezza...e un tocco di sale per avere lo sprint giusto per affrontare la settimana.
Buona colazione!










Ingredienti

(per una teglia)

120 gr farina
80 gr maizena
100 gr burro freddo
35 gr zucchero a velo
1,5 cl acqua fredda (3/4 cucchiai)
1 pizzico di sale

q.b. sale grosso da macinare al momento

Procedimento

Setacciare la farina con la maizena, lo zucchero e il pizzico di sale. Amalgamare il burro e sbriciolare con le mani fino a formare un impasto "sabbioso", sablè appunto. 
Aggiungere l'acqua e impastare velocemente fino a formare una palla. Coprire con della pellicola e tenere in frigorifero per 30 minuti circa. Riprendere l'impasto e stenderlo fino allo spessore di 5 mm. su un piano infarinato. Tagliare con un taglia biscotti nella forma desiderata e mettere i biscotti ottenuti su una teglia coperta di carta forno. 
Macinare il sale sui biscotti e infornare per 25 minuti a 180°. Far raffreddare bene su una griglia.
Buon appetito!





































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lunedì 6 maggio 2013

Merendine al cioccolato


Le mie merende da bambina:

- la preferita: pane, burro e zucchero.

- la più semplice e veloce: pane olio e sale.

- la salata preferita: pane, olio e pomodoro.

- la domenica: l'uovo, raccolto ancora caldo dalla legittima proprietaria (la gallina) e sbattuto.

- a scuola portavo pezzi di torte fatte da mamma: ciambella, crostata, o paninetti con prosciutto.

Di merendine in casa non se ne vedevano mai... penso sia stato un bene, anche se a volte desideravo almeno assaggiarle. E ogni tanto la mamma ci accontentava... ogni tanto.
Una mi piaceva, non mi ricordo la marca, ma mi ricordo la morbidezza degli strati e la farcia.
Ho provato a rifarla: tra l'alternanza di strati ho ritrovato sapori e ricordi di bambina, che vi consegno pregandovi di serbarne la magia...
E la vostra merenda preferita?








Ingredienti
(per 10 merendine)

per la base nera

80 gr margarina
120 gr zucchero
120 gr farina
50 gr cacao in polvere amaro
80 gr yogurt bianco magro
1 uovo
q.b sale

per la base bianca
80 gr margarina
120 gr zucchero
120 gr farina
1 baccello di vaniglia
80 gr yogurt bianco magro
1 uovo
q.b sale


per farcire 

85 gr zucchero
30 gr cacao in polvere amaro
125 ml di latte
 18 ml alcool etilico
15 gr amido di mais
1/2 baccello di vaniglia


per guarnire

q.b. cacao in polvere amaro


Procedimento

Per la base bianca mescolare la margarina con lo zucchero e montare per qualche minuto con una frusta. Aggiungere l'uovo, lo yogurt e i semi di vaniglia. Continuare a montare ed aggiungere la farina e un pizzico di sale. Mettere in uno stampo rettangolare da 20x25 cm. Passare in forno a 180° per 30 minuti circa. Far raffreddare e tenere da parte.
Per la base nera mescolare la margarina con lo zucchero e montare per qualche minuto con una frusta. Aggiungere l'uovo, lo yogurt e il cacao. Continuare a montare ed aggiungere la farina e un pizzico di sale. Mettere in uno stampo rettangolare da 20x25 cm. Passare in forno a 180° per 30 minuti circa. Far raffreddare e tenere da parte.

Per la farcia scaldare in un pentolino antiaderente il latte senza farlo bollire.
Aggiungere il cacao setacciato e mescolare bene per non far formare grumi.
Unire anche il baccello di vaniglia aperto e lo zucchero e lamido di mais.
Lasciare sul fuoco dolce continuando a mescolare con un cucchiaio di legno per 20 minuti.
Passato il tempo, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare completamente. Filtrare e aggiungere l'alcool. Mettere in una ciotola e tenere da parte.

Prima di montare il dolce livellarlo per rendere lo spessore uniforme. Tagliare a metà la base nera.
Alternare la base nera, uno strato di farcia, la base bianca, ancora farcia e per finire la base nera.
Fare aderire bene gli strati. Tagliare della misura desiderata. Tenere in frigo.
Cospargere di cacao e servire.



Buon appetito!

Con questa ricetta ho vinto il contest incantato di Monica e Cristina "La fiaba è servita":




venerdì 3 maggio 2013

Spaghetti alla "fumo negli occhi"


"Ho fame, ma non ho voglia di andare a rinchiudermi in un ristorante".
"Ah" dissi io.
"Naturalmente come tutti gli uomini che vivono da soli avrai la dispensa piena di scatolette e altre porcherie".
Dissi che soffriva di stereotipi e che no, non avevo la dispensa piena di scatolette. Avevo cibi freschi e sani nel frigo e volendo sarei stato capace anche di preparare una rapida cena.
Lei disse semplicemente: va bene, andiamo da te.
(...)
"E quello cos'è?". Fu la prima cosa che disse, appena entrata in casa. Si riferiva al sacco, appeso nel mezzo dell'ambiente unico che faceva da ingresso e soggiorno. Un pezzo di arredo piuttosto bizzarro, devo ammettere.
"Una delle mie nevrosi". Ogni sera torno a casa e lo prendo a pugni per una mezz'ora. In fondo è meglio che ubriacarsi, drogarsi o picchiare la moglie o i bambini. Che non ho.
"Comunque è bello qui. Ti piace tenere i libri a terra o sei solo un casinista?".
Si riferiva alle pile di libri intorno al divano e in giro per la stanza. NOn ci avevo mai pensato, ma dissi che sì, mi piaceva tenerli a terra perché mi facevano compagnia.
Lei individuò la cucina e fece per entrarci.
"Dove vai?".
"Guardo cosa c'è nel frigo e preparo qualcosa".
Con un certo sussiego dissi che la sua cucina l'avevo già provata e adesso, le piacesse o meno, toccava a lei provare la mia. Entrando da me aveva accettato il rischio. Se voleva, poteva stare con me mentre preparavo ma, tassativamente, non doveva toccare niente.
In casa non c'era tantissimo e, insomma, avevo un po' esagerato parlando di cibi freschi in abbondanza. Comunque avevo quello che serviva per preparare una mia specialità.
Gli spaghetti alla fumo negli occhi. Una sobria allusione al fatto che è una ricetta in cui il cuoco - io, nel caso di specie - cerca di apparire più abile di quanto non sia in realtà.
"Un piatto di pasta. E' il massimo che posso produrre senza preavviso".
Anche con preavviso, per la verità. Ma questo non lo dissi.
"La pasta e il vino vanno benissimo. Cosa prepari?".
"Vedrai" dissi, con un tono che mi fece sentire immediatamente ridicolo. Che cazzo credi di essere Guerrieri? Il Veronelli del quartiere Libertà? Scemo, questa qua fa la cuoca, di mestiere. Va bene, cucina, che è meglio.
Preparai in padella, aglio, olio e peperoncino. Mentre cuocevano gli spaghetti grattugiai del pecorino, tritai del basilico, snocciolai e tagliai a pezzetti delle olive nere. Misi in padella la pasta molto al dente. Aggiunsi il pecorino e tutto il resto.
Natsu disse che le piaceva guardarmi cucinare, e io sentii un formicolio bellissimo e pericoloso.
                                                                                                                            (Gianrico Carofiglio, Ragionevoli dubbi)

Agli uomini piace cucinare per noi, anche quando ammettono la nostra superiorità nel creare ai fornelli.
E i loro piatti, nella pura semplicità dell'esecuzione o degli abbinamenti...scaldano il cuore.
Questo piatto è dedicato a loro.





 

Ingredienti
(per due persone)


80 gr spaghetti
80 gr. spaghetti al peperoncino
20 olive nere denocciolate
1 manciata di capperi
1/2 spicchio d'aglio
4 cucchiai olio evo
1 peperoncino
2 cucchiai di pecorino stagionato
4 cucchiai di pangrattato
q.b. sale



Procedimento

Mettere un tegame per la pasta e salare. Quando l'acqua bolle mettere la pasta.
Nel frattempo in una padella mettere a scaldare l'olio con l'aglio. Aggiungere il peperoncino, le olive, i capperi. Far scaldare qualche istante.
Scolare la pasta al dente. Mettere la pasta nella padella, aggiungere il pecorino e il pangrattato e mantecare per qualche istante.
Servire caldo.






Buon appetito!


mercoledì 1 maggio 2013

Biscotti di grano saraceno


Non esiste dignità, non c'è vita reale per un uomo che lavora dodici ore al giorno senza sapere per quale scopo lavora.
André Malraux, La condizione umana, 1933



Buon Primo Maggio








Ingredienti
(per una teglia)


250 gr farina di grano saraceno
125 gr burro
2 cucchiai di yogurt bianco magro
2 cucchiai di miele d'acacia
sale


Procedimento


Mettere la farina sulla spianatoia con un pizzico di sale. Incorporare il burro e con le mani ottenere un composto granuloso.
Incorporare lo yogurt e il miele. Impastare fino ad ottenere una palla dura. Avvolgerla con della pellicola trasparente e tenere in frigo per 30 minuti.
Scaldare il forno a 150°. Coprire una teglia con carta forno.



Riprendere l'impasto e stenderlo su una superficie leggermente infarinata fino ad uno spessore di 3 mm.
Ritagliare i biscotti della forma desiderata e trasferirli sulla teglia.
Infornare per 30 minuti.
Farli raffreddare su una griglia.
Buon appetito!




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